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Qui riporto, i miei pensieri, le mie emozioni, cio' che nel corso della mia vita mi ha colpito e cio' che ha saputo cambiarmi, giorno dopo giorno...fino ad oggi

Ho iniziato a scrivere a 14 anni, senza un motivo particolare, mi sono svegliato una mattina d’improvviso e ho sentito il bisogno di scrivere, di esprimere e di imprimere sulla carta le mie emozioni…e cosi' ho fatto.
Spero che le mie parole possano farvi sognare ed emozionare cosi' come hanno fatto con me quando le ho scritte...
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lunedì 3 novembre 2008

Lacrime dal cielo

Silenzio...spalanco meglio gli occhi, ma e' difficile capire dove mi trovo, fisso le mie mani e non so cosa mi vogliano dire. Cerco la mia strada ma a pochi e' concesso saperla. Svelare il proprio cuore e' un potere senza fine, donarlo e farne forza per gli altri, segna l'essenza di un uomo in tutta la sua impotenza.
Vorrei poter volgere il mio sguardo verso l'orizzonte e gridare a Dio che ora so cosa devo fare, ma la mia mente vacilla di fronte l'immensità di una certezza. Potrei volare via da questo mondo e cercare la mia casa, ma la memoria mi avverte, in troppi sono partiti per mai piu' tornare, e la paura cresce dentro me e sempre piu' si fa sentire. Stringo un pugno di carta bruciata, la via che avrei potuto seguire - penso - questa volta non sara' una linea nera a decidere per me, lascio spazio al silenzio per capire se ho ancora una speranza, se e' davvero il mio cuore a battere e non il coro delle anime che alle mie spalle gridano di correre in loro aiuto, il potere e' la vera forza, la fuga la salvezza.
Lascio andare la mia mano e con essa la polvere che ormai stringeva, questo è un patto con il vento ed il mio sangue sara' il mio giuramento di fedelta'. Il tempo scorre, non posso aspettare l'arrivo di qualcuno che mi dica dove andare; il passato oramai è irraggiungibile, si fa tetro, freddo, lontano, ed un'altra strada si staglia all'orizzonte.
Una fiaccola brucia ed illumina il mio viso, unica luce nel buio della mia mente, spenta dalla resistenza di un disincanto dalle radici velenose, abbasso lo sguardo, mi arrendo ancora una volta al tuo volere, quando ad un tratto scorgo, qualcosa di nuovo, qualcosa che prima d'ora non ho mai visto. Mi avvicino nel buio, i miei passi sembrano scandire il battito del mio cuore, mi chino per vincere la mia cecita', non si muove neppure, strano che non abbia timore, volgo le mie mani per raccoglierlo, affascinato dal suo bagliore che illumina le mie tetre mani e sembra donarmi vita nuova. Ma pago il pegno della mia ingenua distrazione, ho voltato le spalle al cielo e troppo tardi comprendo il mio grave errore, il cielo d'improvviso si fa nero e fumoso, anche la luna sembra sia fuggita terrorizzata, sento un tocco colpirmi sulla schiena e penso che la mia ora ormai sia arrivata, lentamente mi volto per vedere il mio assassino, quando...sento un altro colpo, e una goccia scivola sul mio braccio, è pioggia e non ira quella che vedo scendere da lassu', ed allora nuove lacrime si mescolano a quelle del cielo, commosso testimone di quel primo uomo che seppe scacciare l'odio e la paura, per nascere nuovamente e scoprire la meraviglia di un fiore.