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Qui riporto, i miei pensieri, le mie emozioni, cio' che nel corso della mia vita mi ha colpito e cio' che ha saputo cambiarmi, giorno dopo giorno...fino ad oggi

Ho iniziato a scrivere a 14 anni, senza un motivo particolare, mi sono svegliato una mattina d’improvviso e ho sentito il bisogno di scrivere, di esprimere e di imprimere sulla carta le mie emozioni…e cosi' ho fatto.
Spero che le mie parole possano farvi sognare ed emozionare cosi' come hanno fatto con me quando le ho scritte...
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sabato 13 agosto 2011

Dilemma esistenziale


Oggi pomeriggio mi sento un po' strano, sono un po' malinconico, forse triste,o forse semplicemente sento il rumore del vento nelle orecchie...
Sta di fatto che immancabilmente, sfruttando la distrazione tutti i miei dubbi hanno deciso di attarmi di soprassalto prendendomi alle spalle.
I dilemmi sono tanti, ma per non interrompere il percorso ciclico e banale dell'esistenza una domanda trionfa su tutte..."chi sono".
Tante volte ho cercato il mio nome su google, sperando senza successo in chissa' quale risposta che potesse lenire e mettere a tacere questa domanda...
Oggi ho provato a cercare "ingegnere informatico"...strano; nonostante questa ricerca il primo risultato da "ingegneria informatica" non ingegnere, quasi a ricorfermare che tutto cio' non dipende da umani ma solo riti magici che pochi strampalati esseri simil-umani riescono ad interpretare senza raggiungere cmq la piena comprensione.
Ad ogni modo senza scoraggiarmi, trovo maggior fiducia sul secondo risultato
ed e' curioso, perche' nonostante le tante banalita' o frasi comuni che si possono leggere ho trovato l'ultima frase:

"Quando analizzare un problema e trovare la soluzione sai che è una naturale evoluzione del tuo ragionamento"

quasi come una fata con la sua bacchetta, mi ha risvegliato dal mio torpore e mi ha dato la risposta, quella risposta che dentro di me sapevo gia' di avere.
Questo (quasi a dire che non e' l'unico) e' un mondo strano, e' come un continuo numero da circo, si cerca disperatamente un equilibrio per attraversare quel filo sottile sospeso nel vuoto che chiamiamo vita ed ogni passo in avanti significa un aumento maggiore della curvatura della corda, un maggiore rischio di cadere un crescere della distanza e della vertigine, fino al punto in cui ti sei spinto troppo avanti per ricordare il motivo per cui hai iniziato.

Ho paura ogni giorno della mia vita, paura dell'esistenza e della non esistenza, del respiro e della follia, della scelta e del rimpianto, del ricordo e dell'evanescenza
ma in questo piccolo istante, per questo singolo fuggevole istante mi sembra di sapere dove sto andando
Ma come sempre tutto e' troppo veloce...sto iniziando a dimenticare....
Che stavamo dicendo?