____________________________________________________________
Qui riporto, i miei pensieri, le mie emozioni, cio' che nel corso della mia vita mi ha colpito e cio' che ha saputo cambiarmi, giorno dopo giorno...fino ad oggi

Ho iniziato a scrivere a 14 anni, senza un motivo particolare, mi sono svegliato una mattina d’improvviso e ho sentito il bisogno di scrivere, di esprimere e di imprimere sulla carta le mie emozioni…e cosi' ho fatto.
Spero che le mie parole possano farvi sognare ed emozionare cosi' come hanno fatto con me quando le ho scritte...
____________________________________________________________


giovedì 16 aprile 2009

Il bagliore di una lucciola



Vuoto…intorno l’eco sordo
E secco di una voce silente,
sopra, una luce fredda, fioca,
Terribilmente lontana,
Lancia una fiamma spenta su sé stessa;
Dentro, un corpo morente trema,
Cedendo al suo ultimo respiro soffocato,
Triste involucro senza potere,
Ceppo secco da gettare al fuoco,
Frutto marcito da un gelo penetrante
Ed instancabile, steso a terra
Coperto di vermi dopo esser stato
Interminabili istanti sospeso per aria,
Dopo aver girato vanamente,
Sciupando oro in clessidra,
Ora rimane così com’è, privato
Del suo solo compagno di vita,
Unica potenza invisibile e sibillina
In grado di poter riempire uno
Squarcio profondo ed indelebile,
Reso incolmabile da un tempo senza fine.

Ora…una voce grida lontana
Unica superstite di mille
Lamenti strazianti messi a tacere
Tutti d’un colpo, da una realtà arcigna
E bramosa di sangue innocente,
Piccola illusoria bambina maligna
Che stringe fra le mani tenere e paffute
Un coltello ancora sanguinante,
Messaggero letale silente
Di una morte ineluttabile e vicina.

domenica 22 marzo 2009

La magia della Notte


La notte,
Con il suo calore,
Coccola i miei pensieri,
La luce delle stelle,
Illumina ogni mia emozione,
L’amore colma il mio cuore
E la dolcezza la mia anima.
Il buio copre ogni odio
E se il bene trionferà
Sul male, allora
La forza del mio cuore
Distruggerà ogni dolore e sofferenza.

Ed i miei occhi riusciranno solo
A vedere i tuoi.
Perché niente può impedirmi
Di vivere, di amare,
E con la gioia
Che solo un tuo sorriso
Può darmi
Volerò fra le sfere più alte del cielo.

E dopo aver raggiunto, come ogni notte,
La vetta della felicità,
Per il suono della tua voce
Ti sussurrerò dolcemente
Buonanotte amore mio
Sfiorandoti le labbra
Per donarti il bacio,
Che ti accompagnerà nella notte,
E ti proteggerà da ogni male.

Ed il mio respiro,
Ti allieterà dal calore,
Ed il mio corpo
Ti riparerà dal freddo;
Attendendo il giorno in cui,
Nel bagliore di un mattino
I nostri occhi potranno
Incrociarsi di nuovo,
Ed il mio cuore
Sarà di fronte al tuo, ancora una volta.

Ma ricorda…
Ogni notte, quando ti sentirai sola,
Anche se non riuscirai a vedermi
Anche se non potrai sentirmi
Nel profondo del Nostro cuore
Potrai ritrovarmi ogni volta
Che vorrai. . .
E così magicamente ogni cosa
Si tingerà di mille colori
Finché non ti accorgerai
Che tutto questo non è stato
Semplicemente un bellissimo sogno
Ma rivela una più grande
magnifica realtà.

domenica 15 marzo 2009

Presagio di morte






Agito ancora una volta le braccia cercando di risalire.
Sento freddo.
La luce si fa tenue,in questa lenta ed inarrestabile danza vedo il buio avvolgerla con la sua forza e predominare. Il dolore tagliente ed invisibile come una lama di cristallo mi colpisce e mortifica i miei muscoli ed il gelo penetra ancor piu' nelle ossa.
L'ossigeno sta per finire, mi resta poco tempo. In questo immenso universo le lacrime si mescolano alla linfa salata e mortale che mi circonda. Spalanco gli occhi ancora una volta, cercando di trattenere la disperazione, sono alla ricerca di quell'ultima speranza che ancor prima di me ha raggiunto il nero abisso. Oramai e' finita, non c'è piu' niente da fare. Lascio entrare l'acqua nei polmoni, lascio spazio al tempo, spazio all'eternita' che proseguira' il cammino dell'esistenza senza di me. E pensare che ho sempre creduto che questo momento nella sua innegabile realta' non sarebbe mai giunto, ho sempre visto il mio futuro davanti ai miei occhi, ho visto la morte giungere come una fata dolce e luminosa cogliermi in eta' avanzata nel mio letto, prendermi fra le sue candide braccia e trasportarmi verso il suo mondo magico ed incantato, ed ora davanti a me vedo solo una triste e consunta signora dagli abiti laceri ed il sorriso mascherato, quasi a volermi spingere a riportare alla mente quella errata previsione quasi a volermi mostrare come stanno in realta' le cose e come sono sempre state. Da' una occhiata alla sua clessidra e' tempo di andare, mi prende per mano, mi lascio cullare. E' cosi' dolce questa fredda sensazione.

martedì 10 febbraio 2009

Sogno scolorito



Difficile alzar lo sguardo
in un giorno di pioggia,
sperar nella gioia
di una goccia non goccia.
Difficile cadere, morire e risalire,
Rialzarsi, puntare dritto
e riuscir a non pensare,
Non pensare alle sconfitte,
alle perdite e dimenticanze,
perché non rimangono
altro che apparenze.

Difficile alzar lo sguardo,
dopo aver guardato
a terra troppo a lungo,
fissarsi allo specchio
e non vedere più un volto
Ma una bambola una marionetta,
o un burattino che non sa far altro
che dir si e no come un cretino.

Difficile alzar lo sguardo
E volgerlo indietro,
Ai ricordi passati,
Ai momenti perduti,
fuggiti tra bugie ed illusioni,
Che se in principio erano due,
Ormai son diventate milioni.

Difficile credere ancora
Che un futuro seguirà,
se neanche di un domani,
Si può dire se verrà,
Migliore o decadente,
Tetro o abbagliante.
Ma di certo colmo
Di mille e più domande,
Dubbi quesiti ed indovinelli,
Che rimbombano nella testa
Come tanti ritornelli,
cantilene o musichine,
che nonostante tanti sforzi,
si imprimono come chine.

Difficile alzar lo sguardo,
e puntarlo dritto verso
Un oggi che corre, scalpita
E trascina così veloce,
che dietro a sé
non lascia altro che una voce,
Così fioca ed indebolita,
Tenue ed atterrita,
Che sa dir solo
vi prego, son sfinita,
Stanca di dover dire,
frasi vuote e ridondanti,
Che non servon a nulla,
Se non a chiudere
Gli occhi a tutti quanti,
Per celare, nascondere
Una verità, che sebbene
Silenziosa e celata,
Svela di esser letale,
Come una lama affilata,
Che non appena la si sfiora,
Ti ha già spogliato di tutto
Anche di quello che non c’era,
O che non si vedeva chi lo sa,
Ma che certamente era
Meglio quando stava qua,
Dentro al cuore di quell’unica persona,
Che prima di aprir gli occhi,
E guardar ancora,
Pensava a qualcun altro
E non a sé come ora
Fanno in molti se non tutti,
Che non badano ad altro
Se non che ad esser brutti,
Crudeli e spietati,
Perché è questo che la vita
Gli ha insegnato,
E son costretti a dir, dall’esistenza
Sol questo io ho imparato.

Difficile seguir il corso dei pensieri,
Il ritmo delle parole,
Vere o menzognere,
False o veritiere che esse siano,
Ma esiston solo perché possano
Rigare il viso e accender il cuore,
Di quell’unico qualcuno,
Che invece che remar da sé,
Rimane fermo a meditar,
e non vuol dimenticar nessuno.

Difficile alzar lo sguardo
E guardare ancora fuori,
Oltre la finestra e
I nostri vivi e finti colori,
Freschi e luminosi
come quelli di una fiaba,
Che invece può dir solo
Volevo esser e non son stata,
Viva e vera come invece noi siamo,
Ma che non facciamo niente
Se non gridar che vogliamo,
Molto, tanto e ancor di più,
Perché possiamo superar
Quello che sogni anche tu,
Inutili fantasie,
sciocchezze ed invenzioni,
Che ci possono far dire
Sono grasso come i meloni,
Grande dal di fuori, ma nel seme,
Vuoto arido e cupo
Come un inarrestabile vento,
Che sa donar solo tempeste e tormento.

Difficile alzar lo sguardo
Ed impedire alla penna
Di intinger ancora nel calamaio,
Per far seguire ancora parole
A tante altre che sono
State solo uno sbaglio,
Cosi grande e profondo,
Che contro ogni sforzo e desiderio,
Continua a scavar, intento
A raggiunger il fondo,
Se mai uno ci sarà,
Ma dopo tante mere illusioni,
dubito che arriverà.

Difficile alzar lo sguardo,
per accorgersi che questo
Non è solo un sogno,
O forse un incubo si potrebbe dir,
Che per quanto vivo ed animato
Può esser sembrato,
Svanisce all’alba come
Ogni altro mondo fatato.

Difficile aprir gli occhi
Ed accettare l’incredibile
Che una creatura come l’uomo,
Possa render l’amore vano,
O ancor peggio
Distruggerne ogni prova
Per poi far spavalda faccia
E dir non c’è n’è mai stata traccia.

Difficile alzar lo sguardo
Ed azzittire la mia voce,
Che grida forte per far sentire,
Quanto atroce può esser un silenzio,
Che nonostante non possa
Esser udito da qualcuno,
Continua ad uccidere e soffocar,
E non lasciar ferito alcuno.

Difficile, difficile tentare
Di colmare i troppi errori ed egoismi,
Che scorrono rapidi e limpidi,
Come tante lacrime amare,
O gocce acide di una
Pioggia così torrenziale
Che dal cielo è riuscita
A crear un unico, immenso mare,
Che nonostante possa apparir
Splendido e perfetto,
Cela di esser solo, triste e tetro,
E Ci dice di star attenti e vigilar,
Perché come ogni marea,
Tutto ciò che và e si allontana,
Prima o poi cambia e torna indietro.

lunedì 19 gennaio 2009

Ladri di anime




Nel vuoto di un buio senza spazio ne'confine
corro passo dopo passo dentro quel vicolo
per un istante cresce dentro me la speranza
mi convinco di essere al sicuro e che tutto sia finito
quando in fronte a me si staglia un muro senza fine,
sospirando ancor piu' incessantemente
contro l'immensità di un terrore che mi affonda
e stringe senza tregua i miei polmoni
annegando fatalmente il mio respiro.

In lontananza un crepitio risveglia il mio torpore
dei passi si fanno piu' veloci e vicini
Dal profondo un'ombra oscura mi raggiunge,
tetra inorridisce il mio piccolo volto,
mentre mostra soddisfatta la sua orrenda figura
distoglie l'invisibile sguardo un sol immenso istante,
un sorriso beffardo e cosciente taglia le sue gote.
Niente, nessun rumore si ode in lontananza
nulla potrebbe essere, nulla può salvarmi
oramai il mio destino e' già segnato

neppur la forza e l'impeto
di una resistenza fugace e malandrina
posson colmare quella lacuna che ha lasciato
il mio evanescente e veloce coraggio
nessuno mai avrebbe potuto pensar ad una fine così repentina.
Le pupille si dilatano, lascian spazio al terrore
le mie narici chiedon invece perdono
che possa cessar quel venefico fetore
quel penetrante lezzo che emana la figura
chiudo le mie braccia le stringo forte al petto
cerco il mio cuore ma stringo solo un involucro aperto
e privo della sua macchina motrice

Il mio tempo ormai è scaduto
il mio palpito è nelle sue mani,
il mio sangue scorre fra le sue potenti dita
lascio questo mondo con un silenzioso addio
a tutti voi altri, esseri senza vita,
ardenti sostenitori di un' inutile presenza
testimoni eterni di una fievole resistenza
fugace nei suoi atteggiamenti
e nelle sue immobili azioni.

Lascio a voi la scelta di potermi salvare
allungate la mano, piegate il terrore
perché l'anima mia possa ancora sorridere
ed il vostro cuore tornare ad amare

lunedì 12 gennaio 2009

Follia di un’eterna verità


Per noi, deboli creature e micidiali sicari
Nessuna forza o essere immortale
Potrà mai impedire l’avvento
Di questo destino beffardo e letale,
Che dona solamente sorrisi e finzione,
Per poi voltarsi e gettar,
Corpi su corpi, lacrime e lamenti
Far scorrer sangue dal cielo
Come pioggia d’un acqua sacra,
Farlo penetrar nel terreno e
Nutrir la terra, per generar fiori rigogliosi,
Che possan ricordar questo spreco di sacrifici.

Ormai, in questa stupida e triste esistenza,
Lasciar spazio a sogni e libertà,
E’ solo un’illusione, non una tangibile realtà,
Perché non è virtù di un mondo come questo,
Donar amore a chi tien un cuore pesto,
Morto, raggelato nel suo tenero candore,
Per non esser mai riuscito a lottar
E a diffonder il proprio ardore,
O magari per averlo fatto una volta sola
Sinceramente e con trasporto
Ma si è fatto inghiottir dalla gelosia
E da un odio che mai si può dir morto,
Come iene si son nutriti della sua estrema debolezza
E han lasciato solo il ricordo di una debole carezza,
Che oramai si è tramutata in mano fredda e avvizzita
Che chiede aiuto e si dispera e si aggrappa
Per far tornar la forza ed il vigore a quella dolce voce
Che è stata brutalmente azzittita.

Sol questo rimane di un mondo lesto
Nelle voglie e nei desideri,
Ma lento e irrimediabile nel nutrir i voleri
E gli ardori del suo vicino,
Perché lo vede come secondo,
e mai come un possibile primo,
Perché di ciò che è nostro non si può abusare
E non abbiam la forza e la voglia
Per ceder spazio a lasciar cadere le cose amare
E tetre che la vita ci han segnato
Ed impedir che possan ritornare
Nel futuro di un bambino appena nato.

sabato 3 gennaio 2009

Maledetto Sabato




So che questa non e' proprio una poesia, ma di questi tempi dove non si da davvero piu' il giusto valore alla vita, dove tutto sembra scontato, persino il domani, penso che queste parole siano davvero importanti....non so a voi, ma a me questa canzone ha colpito molto.


Questa notte è buia proprio come me
dentro l'auto rovesciata c'eri te
sul tuo viso tanti fili strani
mi tremano le mani

finché non ti sveglierai io resto qui
Quante storie abbiamo fatto insieme noi
stai tranquillo ne faremo ancora vuoi..?
La finestra e te riflesso al vetro
io che parlo con il cielo:
"E' il mio amico non portarlo via da me..!"


Maledetto sabato maledetto sei
maledetto idolo di una falsa libertà
a che cosa ti serve perderti se non tornerai?
Credi di volare ma è un'illusione
ci annegherai nel tuo bicchiere
fai vedere che sei più forte te sei più forte te
sei più forte te sei più forte te
sei più forte te sei più forte teeeeeeeeeeeeeeeeeee


Mentre il mondo sta cambiando senza te
piano piano il tuo silenzio sveglia me
Pagheremo cara questa svolta
pagheremo la risposta "Ma un amico quanto costa?"

Maledetto sabato maledetto sei
maledetto idolo di una falsa libertà
a che cosa ti serve perderti se non tornerai?
Credi di volare ma è un'illusione
ci annegherai nel tuo bicchiere
fai vedere che sei più forte te sei più forte te

Questa notte è buia proprio come me
sono in questa stanza bianca accanto a te
e accarezzo la tua mano piano piano piano piano.....


Maledetto sabato maledetto sei
a che cosa ti serve perderti se non tornerai?
Credi di volare ma è un'illusione
ci annegherai nel tuo bicchiere
fai vedere che sei più forte te sei più forte te
sei più forte te sei più forte te sei più forte te
sei più forte teeeeeeeeeeeeeeeeeee.

Povia