Vorrei poter fuggire da questa gabbia senza confini,
vorrei poter scappare e correre oltre questi immensi giardini,
pieni di erba marcita e rami rinsecchiti,
fatti di troppi silenzi e sorrisi azzittiti,
Vorrei poter vedere oltre quella collina e scoprire la luce che cela,
vorrei poter vedere lo splendore che essa anela
fra i suoi pendii cosi' scoscesi ed infiniti,
che lascian solo spazio a vaghi sogni, nati d'un tratto e poi svaniti.
Vorrei poter cogliere il profumo di una rosa
O anche la meraviglia di un'ape che su essa si posa,
Ma sol deserto e desolazione si stendono intorno a me
ed anche la speranza ormai grida che piu' non c'è.
Vorrei alzar lo sguardo e sentire quel tepore,
quella luce vigorosa che solo il sole puo' donare con onore,
ma nubi e spazi tetri scendono su questa steppa
e nemmeno una piccola torcia mi e' concessa nella tappa
di questo mio lungo e tortuoso cammino
In cui non e' possibile goder della compagnia di un amico vicino.
Non mi resta che riprendere il passo,
non lasciar spazio ai miei pensieri
che ora piu' che mai mi sembran quelli di ieri,
o forse di un mese fa, qui il tempo e' cosi' oscuro
che sembra stagliarsi in fronte a me come un muro
alto e robusto senza mai finire
fin quando un giorno decidera' di crollare,
potra' schiacciarmi e lasciarmi finalmente...morire.
1 commento:
nelle tue poesie di solito c'è un scorcio di speranza e invece qui c'è solo desolazione...è molto forte,estrema,diversa dalle altre..
mi ha spiazzata..
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