Mi ridestai da quell'interminabile torpore, pensai che sarebbe stato facile volare, fuggire via da questo mondo cosi' strano e cosi' normale, lanciarmi verso quella collina vista tante volte dalla finestra della mia camera sempre troppo piccola, resa teatro di mille mie avventure fantastiche. Spalancare le ali e spiccare finalmente il volo...mi voltai di scatto, quasi a voler scacciar via d'un colpo il flusso dei miei pensieri. Che sciocco che ero, volevo crederci e la facevo facile, ma sapevo che non era cosi', rischiavo di dimenticare, di rinunciare al mio passato, alla mia vita, a cio che ero e che ero stato. Poi d'improvviso cosi' come era scomparso, il sole volle tornare a sorridere, mi sembro' che volesse tendere la sua mano verso la mia per portarmi con se' e non rischiare di farmi cadere. E cosi' capii qual era la mia decisione. I raggi si fecero piu' deboli e corti, quasi a farmi cenno di seguirli, alzai lo sguardo, aprii la finestra e guardai il cielo sopra di me. di un celeste cosi' intenso, non sembrava stanco di stendersi e ripetersi fino all'orizzonte.
Chiusi gli occhi, presi un bel respiro, dentro di me ero sereno ma sentivo il cuore battere all'impazzata, tu-tum, tu-tum, tu-tum...aria, vento, buio nei miei occhi, luce sul mio viso, tu-tum, tu-tum, tu-tum...tum.
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